29 luglio 2008

Più Sicurezza per tutti

Incredibile. Resto basito davanti a certe notizie. Principalmente perchè non mi aspettavo che La Russa avesse così a cuore la sorte di ciascun meneghino (ma in realtà è un provvedimento esteso a 9 città [*1]), tanto da assegnargli un soldato personale. Com'è ovvio, infatti, il seguente provvedimento ha lo scopo di aumentare la sicurezza dei cittadini:
[*2] Da lunedì nelle strade di Milano ci saranno i soldati. Un contingente formato da quasi quattrocento militari avrà il compito di sorvegliare i consolati, il Centro di permanenza temporanea (Cpt) di via Corelli e gli altri punti sensibili della città. Ma i soldati saranno anche impegnati in operazioni di pattuglia con poliziotti e carabinieri. A partire dalla prossima settimana cominceranno ad arrivare e prendere posizione. Il via libera all'utilizzo dell'esercito nelle città è arrivato dal comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza del Viminale. [...] Centosettanta avranno compiti di pattuglia nelle strade dove opereranno in concorso e congiuntamente alle forze di polizia. Altri 134 militari saranno invece schierati venti punti sensibili. [...] I soldati che pattuglieranno le strade cittadine insieme alla polizia vestiranno la mimetica e saranno armati con un arma a canna corta, ossia una pistola. Ben più pesante l'armamento di cui saranno dotati i militari che presidieranno i punti sensibili. Indosseranno la tenuta da combattimento: ossia avranno il giubbotto antiproiettile e imbracceranno il mitra.
Inutile dire che non si tratta assolutamente di militarizzazione del territorio e tutti i nordcoreani che mi stanno leggendo saranno assolutamente d'accordo. Dopotutto mi pare ovvio che un parlamento (in tutti i suoi schieramenti) colluso con la mafia, la massoneria e che costantemente insabbia qualsiasi processo possa minare la reputazione dei suoi componenti (l'inchiesta Why Not, per dirne una che potenzialmente avrebbe potuto essere una nuova Tangentopoli) sia esclusivamente interessato alla sicurezza dei propri cittadini. L'indulto di qualche anno fa è lì a dimostrarcelo. Ma siamo davvero sicuri che i criminali (quelli grossi) stiano davvero per le strade, e invece non circolino a bordo di auto blu? A proposito, per riflettere consiglio di dare un'occhiata a questa versione illustrata del Gongoro de "La via della schiavitù", un libro di von Hayek. Giusto per capire a che punto siamo sulla strada della pianificazione totale socialista. Analogamente, consiglio questo post di MenteCritica, giusto per ricordarsi cosa voglia dire per il cittadino veder gestita la sua sicurezza dallo Stato (basta tornare indietro di 7 anni con la memoria):
Mancava poco a mezzanotte, quando il primo poliziotto colpì Mark Covell, abbattendo il manganello sulla sua spalla sinistra. Covell fece del suo meglio per gridare in italiano che era un giornalista ma, in pochi secondi, fu circondato da ufficiali della squadra antisommossa che lo colpirono con i loro bastoni. Per un po’ di tempo riuscì a rimanere sui suoi piedi, ma poi una bastonata al ginocchio lo spedì sul marciapiede. [...] La squadra antisommossa era ancora occupata con la porta, così un gruppo di agenti pensò di passare il tempo giocando a calcio con Covell. [...] Mi ha fatto pensare a un macelleria di maiali. Siamo stati trattati come animali, come maiali. [...] In un corridoio ordinarono ad un gruppo di giovani uomini e donne di inginocchiarsi, in modo che fosse più facile colpirli sulla testa e sulle spalle. [...]
Non vorrei però destare inutili preoccupazioni in nessuno. La democrazia non è defunta (ammesso che nella sua benevola accezione sia mai nata). Così come solo un incallito complottista potrebbe pensare che si tratta dell'ennesimo anello di una catena preparata per "imprigionare" gli individui è limitarne gradualmente le libertà. Certo, il fatto che sia successiva al lodo Alfano (che rende intoccabili quattro persone scelte da un partito, qualunque nefandezza abbiano commesso nella loro vita), a un decreto legge che renderà la Campania terra di devastazione e miseria, all'adesione al trattato di Lisbona, decisa senza interpellare il popolo italiano, che prevede un radicale cambiamento delle dinamiche europee e delle vite dei suoi cittadini. La dichiarazione dello stato di emergenza fa il paio con la decisione di prendere le impronte digitali (e prossimamente anche il DNA) di ciascuno di noi. Una situazione che permette di scavalcare ogni diritto, su cui le dichiarazioni del prefetto Mario Morcone al sole24ore gettano uteriori ombre [*3]:
la misura consente l’esercizio di poteri straordinari, tramite interventi e provvedimenti di natura eccezionale attraverso l’utilizzo di ordinanze di protezione civile, l’adozione di procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri di accoglienza nonché interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in strutture soggette a quotidiano degrado
Stanno smontando la costituzione un pezzo alla volta (ammesso e non concesso che ci serva un pezzo di carta per reclamare le nostre libertà). La verità è che non c'è nessuna emergenza sicurezza (l'incapacità, o forse la mancanza di volontà dello Stato di preservare l'incolumità dei propri cittadini ha origini antiche), bensì c'è un'emergenza democratica. Intesa come una progressiva perdita delle libertà del singolo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Guido Pisa

La vera emergenza,il problema sicurezza sono causati dall'Immigrazione,anzi la chiamo per nome,dallINVASIONE EXTRACOMUNITARIA, 13.000.000 e oltre in Italia.
L'Esercito per strada e' stato messo in previsione delle lotte ETNICHE che tra poco scoppieranno e soprattutto per tenerci buoni dopo l'entrata in vigore del TRATTATO di LISBONA.

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